L’attrice catanese Manuela Ventura si racconta sul set della nuova serie di Questo nostro amore.
Teresa Strano è certamente il personaggio che l’ha resa popolare. E in questi giorni l’attrice catanese torna a vestire i panni della moglie-madre siciliana emigrata a Torino negli anni
del boom del Belpaese, per girare la seconda serie della fiction Rai diretta da Luca Ribuoli.
Con lei sul set c’è una folta delegazione di artisti isolani, da Anna Valle a Dario Aita, da Claudio La Russa ai fratelli Claudio e Alberto Varsalona.
Non ci dà alcuna anticipazione, ma preannuncia che la famiglia Strano e la famiglia Costa si ritroveranno a fronteggiare un periodo intenso e assai “vivace”.
“Siamo tutti estremamente felici per la conferma della seconda serie – dichiara la
Ventura– La fiction si è dimostrata capace di creare un legame (quasi) affettivo tra quanti hanno seguito la storia attraverso il piccolo schermo ed i personaggi, la testimonianza viene anche dal recente premio ricevuto al RomaFictionFest come Miglior Prodotto Tv Comedy. I nuovi episodi saranno ricchi di cambiamenti, ma sarà il regista Luca Ribuoli al momento opportuno a svelare qualche novità. Personalmente sono molto emozionata di tornare su questo set che mi ha dato tantissimo,di rivedere tutti, di “indossare” nuovamente i panni di Teresa. Le riprese m’impegneranno diversi mesi tra Torino e Roma”.
Si è creato un feeling speciale tra Manuela Ventura e la “sua” Teresa
Strano. Cosa vi accomuna?
“In Teresa ho ritrovato la mia riservatezza, la capacità di stare in ascolto e di
osservare; in alcuni momenti Teresa è sicuramente più determinata di me, c’è
tanto da conoscere attraverso gli occhi di un personaggio così. Poi c’è una comune
chiave empatica e una grande curiosità di fondo che anima sia me che Teresa, una donna
capace di cambiare pur rimanendo un riferimento fondamentale per la propria
famiglia”.
Come coniuga il suo ruolo di attrice e madre?
“I miei figli, Tommaso e Olivia, mi sono di grande aiuto. Quando devo ripassare
un copione, spesso mi suggeriscono le battute, interpretando i ruoli degli altri personaggi, anche se a volte mi guardano perplessi, ma per fortuna lo prendono come un
gioco. Talvolta mi seguono sul lavoro e viaggiano con me; non nascondo inolt re di essere
particolarmente legata alla mia terra. E con la mia “sicilianità” ho lavorato spesso: sia in teatro che in tv; ricordo con grande piacere la “prima volta” con la fiction del Commissario Montalbano”.
Proprio in Montalbano, indimenticabile il dialogo con Zingaretti nell’episodio “La pazienza del ragno” in cui lei vestiva i panni di Tina Lo Faro.
“Già, siparietto divertente! Comunque Montalbano è davvero un prodotto di qualità che
ha contribuito di certo alla promozione della Sicilia, svelandone luoghi, colori e suoni”.
Se volesse citare alcuni registi con cui ha lavorato?
“Direi subito Luca Ribuoli, ci siamo appena rivisti sul set e il lavoro insieme è sempre
molto stimolante, e poi le bellissime esperienze con Roberta Torre, Ridley Scott, Alberto
Sironi, Carlo Vanzina, Luca Guadagnino, Alexis Sweet, Lamberto Puggelli, Mario Ferrero,
Andrea Camilleri, Pino Passalacqua, Lorenzo Salveti, Giuseppe Di Pasquale, Guglielmo
Ferro, ….”.
Sogni nel cassetto?
“Un cassetto si è appena riaperto con il secondo capitolo di Questo nostro amore, inoltre a breve ritornerò a teatro e di progetti ce ne saranno ancora; anche se per poco è stato eccezionale e incredibile lavorare con Ridley Scott, è stata emozionante ed intensa l’esperienza teatrale con Roberta Torre, insomma spero di incontrare ancora occasioni simili, stupefacenti, nuove, libere, emozionanti, creative, di lavorare in circostanze in cui intravedo una possibilità di crescita, perché c’è tanto ancora da scoprire e tanti cassetti ancora da aprire ” .
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