Maria Grazia Cucinotta: “La mia prima volta… in teatro”


Maria Grazia Cucinotta. Foto Brunella Bonaccorsi
Maria Grazia Cucinotta. Foto Brunella Bonaccorsi

Tre donne solidali? Attenti uomini, la complicità femminile diventa forza incontrastabile. Di esempi cinematografici ce ne sono parecchi e tutti di successo, dalle Streghe di Eastwick al Club delle Prime Mogli. Nei teatri italiani tre donne sull’orlo di una crisi di nervi, legate allo stesso uomo, politico spregiudicato, corrotto e doppiogiochista, dimostrano che l’unione fa la forza.

Lo spettacolo Figlie di Eva segna il debutto teatrale di Maria Grazia Cucinotta. Un’esperienza che, per sua stessa ammissione, le ha fatto venire la tremarella.

La commedia ha fatto tappa in Sicilia. Nel cast insieme a Maria Grazia Cucinotta, Michela Andreozzi e Vittoria Belvedere dirette da Massimiliano Vado.
Maria Grazia, ci dica la verità: come ha fatto a superare la paura da debutto?

Semplicemente non ci pensavo”.

Perché il teatro a 50 anni dopo almeno 30 di carriera?

Diciamo che è stato un caso. Tempo fa ho conosciuto Michela Andreozzi durante un festival e sono impazzita per lei. La trovo una donna straordinaria con un’energia contagiosa. Ci siamo incontrate nuovamente dopo un po’ di tempo. Subito dopo mi chiamò per propormi un progetto teatrale che accettai subito: ero entusiasta di lavorare con lei. Poi però, a mente serena, sono arrivati i dubbi”.

Per esempio?

Nonostante i miei 33 anni di carriera sono rimasta timida. Affrontare il pubblico in platea su un palcoscenico richiede uno sforzo notevole. Vincere la paura non è facile, ci vuole anche un pizzico di follia. Però trovarmi a lavorare con due donne fantastiche come Michela Andreozzi e Vittoria Belvedere è entusiasmante. Nel cast c’è anche Marco Zingaro, un attore bravo e professionale. Mi fanno sentire protetta”.

Qual è il suo ruolo?

Attorno a un politico gravitano tre donne: Elvira, l’assistente perfetta, Vicky la moglie e Antonia la ricercatrice universitaria che aiuta il figlio del politico a laurearsi. L’uomo, dopo averle usate per arrivare in vetta, le scarica. Le donne, pur conoscendosi appena, decidono di vendicarsi insieme. Io interpreto la moglie Vittoria. Ognuna delle tre donne ha le proprie fragilità ma la complicità che si crea tra di loro le rende più forti”.

Al centro della storia, dunque, un prototipo di uomo decisamente poco raccomandabile…

Direi di sì. Durante lo spettacolo proviamo a capire chi è l’uomo perfetto. E il mio personaggio a un certo punto dice: La donna col pisello. È una battuta che amo alla follia”.

Tra i suoi progetti lavorativi pare ce ne sia anche uno dedicato ai teenager.

Maria Grazia Cucinotta. Foto Brunella Bonaccorsi
Maria Grazia Cucinotta. Foto Brunella Bonaccorsi

Sì, ci lavoro da almeno tre anni. Si chiama Teen ed è nato da mia figlia Giulia che con le amiche ha scritto un soggetto e poi lo ha girato con il telefonino. Così ho deciso di svilupparlo e ne ho parlato con la sceneggiatrice Paula Boschi. Attraverso i racconti dei ragazzi protagonisti, si vivono le loro storie di vita, svelando di puntata in puntata un mistero che li coinvolge tutti, anche se in modo differente. Una grande produzione ha mostrato interesse e ora siamo in attesa che si realizzi”.

Sua figlia parteciperà?

Non ne è ancora sicura”.

Torniamo indietro nel tempo. Il suo primo film le mette in tasca un biglietto per Los Angeles.

Avevo 25 anni, avevo bruciato tutte le tappe. C’è gente che impiega anni per raggiungere quello che io ho ottenuto con un solo film (Il postino, ultimo film di e con Massimo Troisi, ndr). Dovevo stare attenta a non bruciarmi. Los Angeles per me rappresenta l’inizio di tutto, la realizzazione non soltanto di un sogno ma di un’intera vita. Ci ho vissuto 10 anni e ho capito che se non impari a conoscerne il meccanismo rischi di farti stritolare soprattutto se sei giovane come lo ero io”.

C’è anche un nuovo film in arrivo, Tutto liscio.

Sì è il film ideato dall’attore riminese Piero Maggiò e diretto da Igor Maltagliati. Racconta la storia di una famiglia romagnola ambientata nel mondo delle orchestre e del liscio. Una storia che ci riporta alle tradizioni”.

Qual è il suo rapporto con la tradizione e con la Sicilia?

La mia Sicilia resta dentro di me. Quando vado all’estero dico di essere siciliana non italiana. Per me è un vanto, la nostra è una terra meravigliosa. Mi hanno chiesto di scrivere come vedo la Sicilia nel 2020. Ho risposto così: vorrei una terra che possa dare lavoro e possibilità a tutti. Però ci sono tanti limiti: a volte mi sembra che i siciliani siano vittime di un incantesimo, che siano chiusi in una gabbia e nessuno faccia niente per liberarli. Io dico

Maria Grazia Cucinotta. Foto Brunella Bonaccorsi
Maria Grazia Cucinotta. Foto Brunella Bonaccorsi

sempre che c’è solo un limite nel fare, il volere. Se ti scontri però con le persone negative che hanno il potere in mano non ce la farai mai. L’ho vissuto sulla mia pelle. Ho cercato di fare delle cose in Sicilia ma ti ritrovi di fronte a situazioni che ti fanno scappare via. Dispiace doversene andare ma fa rabbia che chi ha il potere di cambiare le cose non lo faccia”.

La sua famiglia vive ancora qui?

Mio papà non c’è più e mia mamma non lascerà mai la Sicilia. E così anche mia sorella maggiore. Ha vissuto cinque anni a Milano ma poi ha preferito tornare giù non appena ha potuto”.

Proviamo a entrare nella sua vita quotidiana. Tolti tacchi e trucco, spente telecamere e riflettori, com’è Maria Grazia Cucinotta?

Sospira profondamente poi dice: “Non è facile coniugare le cose perché il mio lavoro ti porta a stare lontano giorni interi, a volte settimane o mesi e quando ritorni cerchi di essere un equilibrista e di non far pesare a nessuno il personaggio lasciandolo fuori dalla porta di casa, colmando quelle lacune che lasci quando non ci sei. Hai un po’ meno tempo per te stessa. Fai delle scelte e delle rinunce. Quando sono a casa faccio quello che piace fare a mia figlia per esempio la pizza. È una tradizione iniziata quando lei era piccola: la prepariamo e invitiamo gli amici. Non vivo la mia popolarità come fanno tanti mettendo una barriera anche con i propri familiari. Io quando rientro a casa sono solo Maria Grazia”.

A proposito di cucina. Ci racconta l’esperienza da provetta cuoca a Celebrity MasterChef?

Ecco, quella è una delle esperienze che non rifarei”.

Perché no?

È stato stressante, forse più del teatro. Non sono portata a quel tipo di competizione. Io sto in cucina per rilassarmi”.

A proposito di cucina. Un piatto che per lei esprime in pieno la sicilianità?

Ohhh ma ce ne sono tanti: l’arancino non deve mai mancare, la pasta con le melanzane, la parmigiana, la focaccia, le bracioline”.

Se le chiedessi una ricetta per le nostre lettrici.

Rispondo dicendo cosa piace ai miei amici. Ogni volta che vengono a pranzo da me mi chiedono di preparare la pasta con le melanzane rivisitata da me. La preparo con gli involtini di melanzana fatti con ripieno di scamorza. E poi ovviamente la parmigiana”.

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