A inaugurare il 25 luglio il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi è stata l’attrice Miriam Leone, scelta come madrina della manifestazione che quest’anno è giunta alla sua sedicesima edizione. Un video ha ripercorso in qualche minuto la carriera della giovane artista siciliana, che ha espresso il suo grande apprezzamento per questo regalo. “Anche questa piazza è un bel regalo – ha aggiunto Miriam Leone – una piazza che amo da sempre, da quando ero piccola e venivo qui con la sediolina per veder i film gratis. Stavo lì, seduta tra le ultime file, a sognare ad occhi aperti. E oggi sono rimasta sempre con quegli occhi sognanti. Perché il cinema sì è verità, ma è anche sogno e quindi sogno ancora, non mi sento arrivata da nessuna parte. La mia terra è una partenza ma anche un ritorno. E ogni volta che torno sono felice”. Ma dall’ elezione a Miss Italia, avvenuta nel 2008, l’attrice e conduttrice catanese ne ha realizzati di sogni. Al momento, infatti, il suo è uno dei volti italiani più apprezzati del piccolo e del grande schermo.
Tra i suoi film importanti in uscita: “Fai bei sogni” di Marco Bellocchio, presentato al Festival di Cannes, e il secondo lavoro cinematografico di Pif dal titolo “In guerra per amore”, di cui l’attrice è protagonista. Talento e bellezza l’hanno portata in alto ma il suo cuore ha radici ben salde in Sicilia. “Cannes – ha dichiarato Miriam Leone – è un carpet molto glamour, emozionante. Anche in questo caso il sogno ritorna perché mai nella vita mi sarei aspettata di fare un red carpet a Cannes e di lavorare con un maestro come Bellocchio che mi ha insegnato e mi ha dato tanto. Qui a Marzamemi è per me è un’emozione diversa perché sono a casa. E a casa è il posto dove il cuore batte più forte”.
Marzamemi è considerato uno dei borghi marinari più incantevoli d’Italia e, negli ultimi tempi, l’appuntamento dedicato al cinema di frontiera ha contribuito all’aumento dell’affluenza turistica. Ogni anno a fine luglio la piazza Regina Margherita si trasforma nel cinema all’aperto più a Sud e più grande d’Europa. Il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera, inaugurato lo scorso 25 luglio, si concluderà domenica 31. Quest’anno la manifestazione dedica un vasto spazio ai lavori cinematografici dell’America Latina, volgendo particolare attenzione a Cuba e al regista cileno Patricio Guzman, autore della pellicola “La memoria dell’acqua”, Orso d’Argento per la migliore sceneggiatura al Festival di Berlino 2015. Prevista anche una panoramica, Sicilia-Sicilie, di 10 film: corti, lunghi, e documentari siciliani o che evocano l’isola. Per la prima volta, è stata inserita anche una rassegna di film siciliani, che oltre ai documentari, include anche film di finzione.
La finalità del festival è proporre un cinema indipendente, interculturale, che favorisca il confronto tra popoli e culture. “Cinema di frontiera inteso nel suo valore simbolico, oltre che geografico nell’accezione più ampia del termine. – con queste parole, il direttore artistico Nello Correale descrive la manifestazione, da lui ideata – Frontiere territoriali, culturali, ma anche dell’anima e dei linguaggi; punto d’incontro tra passato, presente e futuro. Frontiera non come limite, confine, ma finestra sull’universo, sugli universi circostanti e opposti. Cinema interculturale che cerca i caratteri congiungenti tra i popoli più che quelli divisori. È questo il Cinema di Frontiera”
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