Roy Paci: Sono un artigiano della musica con la Trinacria tatuata nel cuore


Roy Paci
Roy Paci

Dopo un infortunio a Palazzolo Acreide, l’artista Roy Paci è ritornato ad esibirsi dal vivo col suo stile frizzante e coinvolgente, scegliendo Catania come tappa siciliana per festeggiare i suoi 30 anni di carriera musicale.  Sabato scorso il Ma Musica Arte, il club di via Vela,  l’ha ospitato per la presentazione del suo nuovo progetto Combo Solar, un “live dj set” che rappresenta una festa per brindare a questo importante traguardo. A qualche ora dal concerto, il trombettista augustano ha raccontato un po’ di sé a Sicilia&Donna, dalla sua passione per la contaminazione e per i viaggi ai suoi programmi futuri, fornendo anche qualche anticipazione sul nuovo disco con gli Aretuska.

 L’intervista a Roy Paci

Cosa rappresenta per lei il progetto Combo Solar e come lo descriverebbe?

Roy Paci. Foto Cecchetti
Roy Paci. Foto Cecchetti

Combo Solar non è propriamente un concerto e nemmeno un dj set ma una fusione tra le due cose: un “live dj set”, come viene ormai chiamato a livello internazionale. L’evento al Ma è stato concepito come una festa tra amici di vecchia data che si riuniscono per celebrare 30 anni di carriera con l’intenzione di divertirsi e far divertire la gente.”

 I 30 anni di carriera appena trascorsi sono stati anni segnati da successi, esperienze e viaggi in giro per il mondo. Come proseguiranno i festeggiamenti?  Ci sono altri eventi in programma?

Molto probabilmente quella catanese sarà l’unica tappa in Sicilia: nonostante io sia nato ad Augusta, mi sento molto legato a Catania e al Ma Arte che mi ospita sempre  volentieri, lasciandomi carta bianca. Ma l’attività musicale quest’anno non si limiterà ai festeggiamenti; infatti, sono alle prese col nuovo disco insieme agli Aretuska.”

 Potremmo già sentirlo quest’estate? Che tipo di disco sarà?

“Ci stiamo lavorando e proseguiremo tutta l’estate, ci auguriamo che il disco esca in autunno. Questo progetto avrà un respiro internazionale e vuole adoperare un linguaggio che sia accessibile a diversi popoli e culture. Sicuramente, i viaggi hanno un ruolo fondamentale per l’esperienza musicale e non solo. Continuo a spostarmi volentieri per imparare e crescere artisticamente e umanamente: il viaggio rappresenta una delle più importanti lezioni di vita.”

 Spesso nella sua biografia viene descritto come trombettista, cantante, arrangiatore: lei come preferisce definirsi ?

Amo definirmi artigiano della musica perché ogni giorno mi attivo su fronti nuovi e cerco di contaminarmi e confrontarmi con musicisti di ambiti diversi. Al contempo cerco di portare a termine tantissime richieste di lavoro in studio e non solo: di recente l’ultimo meraviglioso disco di Daniele Silvestri mi ha visto nei panni di arrangiatore di fiati.”

Roy Paci
Roy Paci

 A proposito di Daniele Silvestri: si tratta di uno dei tanti artisti che, come lei, l’1 maggio ha preferito il concerto di Taranto a quello romano. Lei cosa ne pensa di questo evento così tanto sentito e che significato assume in un momento di crisi ed incertezze come quello attuale?

“Non si tratta soltanto di un evento musicale, ma di un momento stimolante e aggregativo come pochi. Il palco di Taranto ha ospitato persone che mostrano la vita autentica, non quella finta e distorta che ritroviamo in certi siparietti televisivi. Mi riferisco alla gente vera che affronta quotidianamente dei drammi senza averne colpa. Un aspetto che tengo a sottolineare è la presenza di un pubblico attento alle tematiche sociali e talvolta molto delicate come il caso di Giulio Regeni: a Taranto c’è un pubblico che sa mettersi in religioso silenzio trovandosi al cospetto di donne coraggiose che hanno perso i figli a causa di ingiustizie terribili e inspiegabili, come la mamma di Federico Aldrovandi e quella di Vittorio Arrigoni.”

 Vivendo in Puglia, immagino che ogni volta il rientro in Sicilia sia fonte di gioia. Cosa le manca di più della sua isola?

“In effetti faccio base a Lecce per motivi personali e lavorativi, ma non sento una forte mancanza della Sicilia perché nei periodi liberi da impegni posso raggiungerla facilmente, persino in motocicletta. Per fortuna il meridione  possiede una forza che unisce, ma non mi piace mettere barriere tra Nord e Sud. Diciamo che mi sento più un cittadino del mondo con la trinacria tatuata sul cuore.”

 Le facciamo un grande in bocca al lupo, visto il recente infortunio a Palazzolo Acreide. A proposito, si è ripreso totalmente dall’incidente?

 “Spero che quell’incidente resti un caso isolato, anche se in fondo me la sono cavata abbastanza bene. La frattura al radio si è risolta dopo un paio di mesi di gesso e pian piano mi sto riprendendo dalle conseguenze della caduta”.

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