Dotata di una voce potentissima e di una presenza scenica sicura ed espressiva, la giovanissima mezzo soprano, Sabrina Messina, viene così presentata dalla critica: “artista sensibile, elegante, dal timbro riconoscibile e unico”. La catanese Sabrina, del resto, è venuta al mondo già cullata dalla musica. Figlia d’arte: la mamma poetessa, scrittrice e pittrice, il papà amante della musica classica, il fratello pianista prodigio, i nonni materni grandi estimatori e frequentatori dell’Opera. Fin da piccola il suo sogno è stato quello di diventare una cantante lirica. Dopo il conseguimento della Il palcoscenico è come la mia casa. Dall’età di sedici anni mi esibisco in pubblico e riesco a trovarmi molto a mio agio in scena. Gli spettatori, il teatro pieno, gli applausi, l’adrenalina…tutto questo finisce per darmi la carica giusta.Laurea in Canto Lirico con il massimo dei voti presso l’Istituto di Alta Formazione di Studi Musicali “Vincenzo Bellini” di Catania, Sabrina Messina, si è perfezionata presso le Accademie più rinomate del mondo della lirica: la Santa Cecilia di Roma e il Cubec di Modena- Accademia di Alto Perfezionamento del celebre Soprano Mirella Freni. Nell’agosto 2015 la giovane artista siciliana si è esibita nel Gran Galà al Teatro Antico di Taormina e nella Traviata nel ruolo di Flora. Per l’occasione è stata scelta da Enrico Stinchelli tra 500 candidate.
L’intervista a Sabrina Messina
Qual è stato il ruolo che più ha amato interpretare?
Flora in Traviata quest’estate. Adoro moltissimo anche quello di Carmen nell’opera omonima di Bizet. Donna forte, passionale, determinata, libera, che ama mettersi in gioco proprio come me! Per diversi aspetti mi assomiglia.
Quello più difficile?
In realtà nessun ruolo, per me, è stato particolarmente difficile da interpretare. Il palcoscenico è come la mia casa. Dall’età di sedici anni mi esibisco in pubblico e riesco a trovarmi molto a mio agio in scena. Gli spettatori, il teatro pieno, gli applausi, l’adrenalina…tutto questo finisce per darmi la carica giusta.
Solitamente come si approccia al personaggio da portare in scena? Cerca di immedesimarsi?
Il lavoro di preparazione in prossimità di un’opera lirica è davvero molto lungo, difficile e intenso. Leggo e rileggo la trama dell’opera diverse volte, approfondisco ogni aspetto, studio e delineo i lati del carattere, mi informo sul periodo storico, tento di saperne tutto. Del resto amo curiosare. Più che immedesimarmi, cerco di “vivere” davvero ed intensamente il personaggio, penetrando a fondo nei suoi pensieri e provando a comportarmi come lui. Mantengo comunque le dovute distanze, in ogni personaggio traspare un po’ di Sabrina Messina.
Quanto tempo dedica allo studio?
La carriera di un cantante lirico è sostanzialmente fatta di solo studio, di sacrifici, a volte, di privazioni e crescita incessante. Dopo la laurea in canto lirico e dodici master di alto perfezionamento vocale, non ho mai smesso di studiare. Tuttavia ho ancora tanto da imparare.
Riesce a dedicarsi ad altre attività, nonostante l’ingente quantità di lavoro?
Si. Ricopro il ruolo di docente in una Accademia Musicale catanese, la Mags Academy. Per è molto importante riuscire a trasmettere il mio grande amore e la mia passione per il canto ai miei allievi. L’insegnamento non è una strada facile nonostante sia molto appagante. E alla fine imparo molto anche io dai miei allievi.
Cosa le interessa oltre la musica?
Amo l’arte a tutto tondo, in ogni sua forma ed espressione; dalla pittura alla letteratura alla musica alla danza. Se l’insorgere di un problema fisico quando ero piccola non mi avesse impedito di ballare magari sarei anche una ballerina classica adesso. I miei nonni e i miei genitori mi portavano a teatro sin da bambina ed è anche grazie a loro che è nata e cresciuta la mia grande passione. Un tempo i passatempi erano più sani e costruttivi ora purtroppo il mondo è cambiato. Molti mi considerano addirittura un’aliena. I miei coetanei mi definiscono “antica” perché canto lirica e non vado in discoteca. Me ne frego, sono felice di essere all’“antica”.
Con quale epoca passata si sente più in sintonia?
Amo tutte le epoche passate, sono molto legata al passato in generale e non mi ritrovo nel contemporaneo invece. Tra tutti il mio periodo preferito resta quello ottocentesco, a mio avviso profondamente raffinato e misterioso.
A chi si ispira?
Sicuramente i miei modelli sono le grandi icone del passato: la straordinaria Callas, la grande Mirella Freni (mia insegnante), la bravissima Renata Scotto. Le famose e intramontabili voci di un tempo, insomma, che riunivano notevole tecnica e controllo vocale assoluto, intensa interpretazione, ricercatezza ed eleganza nel fraseggio Imparo tanto guardando le loro performance.
Quali sono i suoi prossimi progetti?
Ho tantissimi progetti per il futuro, concerti lirici in Italia e in Sicilia, partecipazioni a Gran galà per conto di enti benefici come Telethon, con il quale collaboro da tempo e poi tante opere. Ma preferisco non svelare nulla, per scaramanzia.
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