Quando lo sport incontra la solidarietà! L’associazione sportiva dilettantistica “Centro Pallacanestro Giarre” collaborerà con la locale sezione Avis per diffondere la cultura della donazione di sangue. «Lo sport si è sempre coniugato benissimo con la solidarietà, per questo mi piace pensare che possa fungere da elemento cardine nel promuovere il valore della donazione di sangue – spiega Andrea Aveni, presidente della società “Asd Centro Pallacanestro” Giarre -. La donazione di sangue è la metafora perfetta di un grande “gioco di squadra” dove la fratellanza si declina in tutte le sue forme. È ormai opinione comune che lo sport possa essere considerato una palestra di vita che aiuta alla socializzazione e al rispetto verso gli altri e che abbia un ruolo fondamentale nel trasformare i bambini in adulti responsabili e premurosi. Pertanto è indispensabile sensibilizzare anche i più piccoli all’importanza di questo atto di generosità. È importante far capire loro che il sangue è un bene prezioso e che solo attraverso la donazione questo bene può essere messo a disposizione degli altri».
All’interno della palestra dell’istituto comprensivo “Michele Federico Sciacca” di Giarre, settimanalmente, i ragazzi e le ragazze che lavorano nell’ambito del Servizio Civile dell’Avis locale distribuiranno, a bambini e genitori, gadget e materiale informativo dedicato alla donazione di sangue e plasma.
«Il nostro obiettivo – spiega il presidente dell’Avis Intercomunale Giarre – Riposto, Francesco Strano – è comunicare, anche tra i più piccoli, la cultura della solidarietà e sensibilizzare gli adulti alla cultura della donazione di sangue e plasma. Informare è una nostra priorità. In questo modo abbiamo sempre sottolineato quanto importante sia un gesto semplice come la donazione di sangue.
Ringrazio di cuore il Centro Pallacanestro Giarre. Questa collaborazione significa molto: è un modo per essere presenti nel tessuto sportivo locale con i nostri valori».
«Diffondere la cultura della solidarietà anche tra i più piccoli è da sempre uno dei valori Avis – commenta Rita Torrisi, formatrice Avis –. Con questo obiettivo abbiamo distribuito degli opuscoli informativi pensati proprio per i più piccoli. Ci piace pensare che sia un investimento culturale: compiuti i 18 anni potranno scegliere di diventare donatori ma già prima della maggiore età avranno la possibilità di crescere con degli stimoli culturali che si fondano su valori sani. Allo stesso tempo vogliamo coinvolgere i genitori dei bambini, genitori che si sono già mostrati interessati al tema».
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