È stata una vittoria meritata, emozionante, figlia di una voglia di non mollare che, magari, i tifosi del Catania calcio, si augurano di vedere anche nelle prossime uscite in campionato, tra inseguimenti e rimonte all’ultimo respiro che si concludono con un perentorio Catania-Padova 4-2.
In finale di primo tempo il vantaggio che pareggia la sconfitta rossazzurra dell’andata allo stadio Euganeo (2-1).
Ma qui c’è ancora tutto un tempo da giocare e sebbene sia ancora il Padova a pareggiare 2-2, sul finire del secondo tempo regolamentare, è il Catania a riportarsi in vantaggio (3-2) e a costringere i veneti ai supplementari, ridotti in dieci per un rosso diretto a Delli Carri per gioco pericoloso.
Quando ormai i calci di rigore sembravano profilarsi all’orizzonte, ecco che all’ultimo respiro, Costantino sfodera un magistrale colpo di testa che si insacca e regala al Catania e a Catania la conquista del primo trofeo tricolore della storia rossazzurra.
Catania calcio, grandi risultati
E dire che sin dalla semifinale di andata in quel di Padova il 19 marzo scorso le cose non si erano messe proprio bene.
Non soltanto per la sconfitta, poi evidentemente ribaltata, quanto per gli incresciosi fatti accaduti durante l’intervallo, quando una sparuta minoranza di sostenitori, che ci viene proprio difficile chiamare tifosi, riescono ad uscire dall’area riservata del settore ospiti e a venire in contatto, sebbene, per fortuna, non proprio diretto, con i supporters del Padova, lanciando al loro indirizzo fumogeni e oggetti di diverso genere non bene identificati.
Le conseguenze di questi inconcepibili gesti antisportivi, com’è facile comprendere, sono state scontate dall’intera comunità catanese che concepisce il calcio come una festa a cui partecipare con passione, ma con rispetto per l’avversario.
Non è bastata perciò la ferma condanna della società rossazzurra per evitare di giocare la gara di ritorno a porte chiuse. Eppure, in tutta questa triste vicenda, si è aperto uno spiraglio di luce viva: su richiesta della società Calcio Catania, la Lega di serie C nella persona del Presidente Matteo Marani, ha acconsentito all’ingresso di 1.500 under 14 iscritti alle scuole calcio della città.
Giovani tifosi e acerbe promesse del domani hanno avuto la possibilità di assistere ad un evento sportivo storico, e certamente, accompagnati dal loro mister, hanno potuto capire in modo diretto e inequivocabile come si tifa e cosa invece non si fa. Lo stadio deserto ha lasciato un segno indelebile nella memoria di chi non è potuto essere presente, oltre che nella storia della società.
Ma certamente ha donato ai piccoli festanti tifosi emozioni da ricordare per sempre. È indiscutibilmente un seme che germoglia. E che, ci auguriamo vivamente, darà ben presto i suoi frutti.
Scrivi un Commento