Venti minuti di colpi di tacco tanto eleganti quanto inutili. Il Catania ha cominciato così la partita contro il Cagliari e se poi è
finita com’è finita (0-1,gol di Ibarbo nella ripresa) non bisogna interrogarsi troppo per capire il perchè.
Squadra leziosa e poco lucida, volenterosa ma fin troppo prevedibile, per di più penalizzata dall’uscita,dopo una ventina di minuti, di Biagianti per infortunio.
Il solito risentimento muscolare, che non è grave, ma ha costretto il tecnico Montella a “bruciare” un cambio e dare un diverso assetto
all’undici in campo quando era ancora troppo presto. Errore di ingenuità, forse, quello di puntare sul capitano rossazzurro, che
però è ancora in condizioni precarie. Come un altro errore è stato riproporre Alvare esterno di centrocampo in una partita interna, quando invece si
poteva esercitare maggiore pressione sugli avversari con l’impiego di Lanzafame che è uno certamente più incisivo in fase di costruzione
del gioco dalla metà campo in avanti. Montella, invece, sembra essersi intestardito su alcune sue valutazioni che non servono alla squadra.
Esattamente come non serve la dribblomania di Gomez, che da quando ha scoperto di essere nel mirino di alcuni grandi club, si è innamorato
di se stesso, delle sue qualità tecniche e cerca con narcisismo di mostrare quanto sia bravo, a costo di penalizzare la velocità e la
concretezza della manovra offensiva.
Il Catania e il Cagliari
Con un Cagliari schierato con barricate umane al limite dei sedici metri non era, poi, assolutamente facile per l’isolato Bergessio trovare spazio e, infatti, non lo ha trovato. La squadra di
Ballardini, da parte sua, ha giocato com’era fin troppo prevedibile: arroccata davanti ad Agazzi e pronta a distendersi in contropiede affidandosi alle lunghe lebe di Ibarbo, che sembra il figlio di Suazo, capace di bruciare sullo scatto 9 volte su 10 il povero Bellusci. E non a caso è stato proprio il giovanissimo attaccante esterno a
inventarsi una bellissima rete dopo aver superato l’intero retroguardia etnea. Montella ha cercato di correre ai ripari con Barrientos, che avremmo voluto vedere in campo dall’inizio, e Lopez
(ingresso in campo colpevolmente tardivo). Partita già compromessa e nonostante l’assalto finale dal risultato ormai scontato.
Dopo tre sconfitte interne consecutive, anche se la seconda è di Coppa Italia, forse c’è qualcosa da rivedere.
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