E’ stata un’autentica festa e alla fine, anche se le ragazze calabresi hanno perso, a vincere è stato lo sport. Le minacce pervenute lo scorso mese al Presidente della squadra di calcio a 5 femminile Sporting Locri, Ferdinando Armeni, almeno per il momento, sono state accantonate e le ragazze, lo scorso 10 gennaio, sono scese regolarmente in campo.
E’ una vicenda che ha dell’assurdo quella che si è consumata alla fine di dicembre in Calabria, che ha fatto male allo sport e a tutta la regione. Le dure parole di Ferdinando Armeni, subito dopo l’accaduto sembravano sancire la resa:”Ringrazio tutti per la vicinanza ed il sostegno, ma la serenità non c’era prima e non c’è ora per cui non torno indietro. Se qualcuno è disposto a rilevare la società la cedo gratis”. Ma l’episodio ha suscitato sin da subito indignazione e solidarietà da parte degli addetti ai lavori e non solo. Il Presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, in prima persona ha testimoniato tutto il suo sdegno, sollecitando il massimo dirigente dello Sporting Locri a non cedere alla minacce ritirando la squadra dal massimo campionato. Si è susseguito poi un coro di voci autorevoli che ha testimoniato solidarietà incondizionata al Presidente Armeni, alla squadra e alle ragazze che, alla fine, sono scese in campo nella partita prevista contro la Lazio. E poco importa il risultato finale che ha visto prevalere la quotata compagine della capitale e che, per la cronaca, ha piegato di misura le atlete calabresi (3-2). Il 10 gennaio, in un palazzetto gremito in ogni ordine di posti, lo Sporting Locri ha senz’altro giocato la sua partita più difficile. E non certo in campo.
Il futuro però non è ancora scritto. Il sindaco Giovanni Calabrese e la FIGC certamente si adopereranno in ogni modo affinché le ragazze abbiano ancora la possibilità di giocare. E anche Tavecchio, alla fine dell’incontro, ha asserito che “la squadra avrà vita propria, come la società merita e come merita il Comune” e che “la Federazione aiuterà a finire il campionato, ma sono sicuro che non necessiteranno nemmeno dei nostri contributi”. E questo è certamente l’augurio di tutti.
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