Eremi in Sicilia. Vacanza alternativa


eremi
Eremo di San Bernardo Corleone Palermo

Tutto tace ed è immobile intorno; anche il tempo sembra si sia fermato, in questi luoghi che una volta furono testimoni di esperienze mistiche e ambientazione di storie leggendarie. Forse proprio il loro essere nascosti e raggiungibili solo attraverso percorsi impervi, quasi come a voler mettere alla prova chi si avventuri alla loro ricerca, accresce l’aura di mistero che li avvolge. Tra la fitta vegetazione o tra le rocce, gli eremi di San Bernardo, Santa Rosalia, San Pellegrino, San Corrado, Santa Maria della Provvidenza e Croce Santa sono solo alcuni esempi, collocati lungo una linea immaginaria che attraversa  diagonalmente l’isola siciliana, di opere architettoniche che immerse nella natura offrono delle piccole oasi fuori dal mondo, vie di fuga dalla caotica vita urbana.

Eremi in Sicilia 

San Bernardo – Corleone (PA)

L’eremo di San Bernardo è stato reso nei secoli, prima inespugnabile roccaforte e poi prigione senza alcuna via di fuga proprio dalla sua ubicazione.  Un tempo unito ai rilievi che circondano la città, lo sperone di roccia che ospita il convento, è rimasto isolato in seguito ai crolli che nei millenni hanno trasformato il paesaggio circostante in una sorta di canyon. Il castello medievale, usato a fini militari dai popoli che a turno dominarono la Sicilia, è  stato poi trasformato in carcere ed infine abbandonato in seguito a un violento terremoto. La solida struttura ha resistito pero fino ai giorni nostri, tanto che negli anni settanta  è stata recuperata dai frati minori rinnovati, ordine appena distaccatosi da quello dei Cappuccini per seguire ancor più rigorosamente la regola di San Francesco d’Assisi. È  un luogo di clausura, preghiera e meditazione; l’interno non è visitabile ma è accessibile al pubblico solo la chiesa antistante il convento.

Santa Rosalia – Santo Stefano di Quisquina (AG)

L'interno dell'eremo di Santa Rosalia
L’interno dell’eremo di Santa Rosalia

La struttura eremitica è caratterizzata da uno stile architettonico definito ambientale poiché costruito a tappe e in maniera organica e che ben si mimetizza con l’ambiente circostante. L’eremo comprende, oltre alla “grotta”, la chiesa, la cripta e gli ambienti conventuali come le celle, la cucina ed il refettorio. La storia dell’eremo ha inizio nel 1624 quando, nel momento in cui venivano scoperte le ossa di  Santa Rosalia nella grotta del monte Pellegrino a Palermo, due muratori palermitani, trovarono nel bosco della Quisquina la grotta in cui la santa si rifugiò per gran parte della sua vita  e l’epigrafe che ne attestava il suo passaggio; così nelle vicinanze fu subito costruita una cappella. Qualche anno dopo, il mercante genovese Francesco Scassi, viene a conoscenza della storia di Santa Rosalia e della grotta così, decise di venire in Sicilia e di investire tutto il suo denaro nella costruzione dell’Eremo.

Eremo di San Pellegrino
Eremo di San Pellegrino

Il 5 giugno 2015, alla presenza dell’Arcivescovo della Diocesi di Agrigento il Cardinale Francesco Montenegro è stato inaugurato “L’Itinerarium Rosaliae” un sentiero lungo 160 Km che collega i due principali Santuari di Santa Rosalia, quello della Quisquina con quello di Monte Pellegrino a Palermo. Si tratta di un sentiero realizzato dalla forestale che ripercorre la strada che la Santa fece quando lasciò la Città di Palermo e si rifugiò nella grotta della Quisquina, per poi tornare a Palermo e trasferirsi in una grotta sul monte Pellegrino dove continuò a vivere in preghiera e in solitudine fino alla morte.

San Pellegrino – Caltabellotta (AG)

L’Eremo, edificato nel XVII secolo, è sito nella parte più alta del monte omonimo e insieme alla piccola chiesa attigua, costituisce un complesso omogeneo. Massiccio edificio conventuale oggi in stato di agonia, venne ampliato su una originaria fondazione normanna durante il XVIII secolo dall’eremita Stefano Montalbano. La chiesetta presenta uno splendido portale in stile barocco impreziosito da un medaglione decorato. Percorrendo un atrio che si trova a sinistra della chiesa, si accede a due profonde grotte che nel tempo furono adibite a veri e propri santuari. Le grotte, legate al culto del mitico San Pellegrino, vescovo di Triocala, custodiscono diversi e splendidi affreschi, nicchie e suppellettili appartenuti, secondo la leggenda, allo stesso. Vi sono conservati pure due pannelli di maiolica risalenti al 1579 e al 1608. Splendida è la vista panoramica di cui si può godere appena fuori dall’Eremo, che spazia su tutta la fertile vallata sottostante. Esso si può raggiungere attraverso un’antica e impervia gradonata o percorrendo la moderna strada panoramica di viale Savoia.

 

San Corrado – Noto (SR)

Eremo di San Corrado Noto
Eremo di San Corrado Noto

Santuario settecentesco, è sorto nel luogo in cui, S. Corrado Confalonieri, patrono della città, visse all’interno di una grotta ancora oggi visitabile, in eremitaggio dal 1322 al 1351. Immersa nel verde la chiesa di San Corrado Fuori le Mura si trova a 5 chilometri dal centro cittadino di Noto nella suggestiva Valle dei Miracoli. La chiesa è raggiungibile mediante una scala che scende dall’abitato di Noto, così come mediante la cava in cui essa è stata costruita. Posta alla fine di un lungo viale alberato, è in stile barocco e al suo interno custodisce una statua marmorea del Santo cui è dedicata, oltre ad una tela della Madonna col Bambino datata 1759 e ad una pala di Sebastiano Conca raffigurante San Corrado datata 1759. All’interno della struttura religiosa è allestito anche un piccolo museo ex-voto.

Noto
Noto

Qui gli oggetti votivi sono conservati ed esposti in base ad argomento: abiti, ex voto anatomici, ori e argenti, dipinti, arredi sacri e relique di San Corrado e dell’eremita Venerabile Pietro Gazzetti.

Santa Maria della Provvidenza – Noto antica (SR)

Nella parte meridionale e più esterna di Noto Antica si trova l’eremo e la chiesa di Santa Maria della Provvidenza costruito nel 1723 sulle rovine di un precedente eremo distrutto dal terremoto del 1693 come luogo di culto e di memoria delle vittime del sisma. L’eremo venne occupato dalle Suore Carmelitane che lo gestirono sino al 1800 quando la struttura venne abbandonata. Oggi il complesso resta in stato di

Eremo di Croce Santa
Eremo di Croce Santa

degrado, ma all’interno si conservano sia il convento che la chiesa. Nella chiesa, danneggiata dal tempo e da atti di vandalismo sono visibili degli eleganti stucchi e dipinti sulle volte. La facciata della chiesa è in stile barocco.

Croce Santa – Rosolini (SR)

L’eremo di Croce Santa si trova a circa 3 chilometri da Rosolini, nella Cava d’Ispica.

È costituito da 4 chiese scavate nella roccia: la prima e la seconda chiesa sono state parzialmente distrutte nei terremoti del 786d.C. e nel 1167 d.C.; la terza chiesa il cui interno è costituito da una navata, presenta una serie di affreschi di rilevanza storica. La quarta chiesa infine è detta grotta del Bove perché ad essa è legata una leggenda: si narra infatti che un bue non facendo ritorno alla masseria venisse ritrovato dal bovaro dentro una grotta in ginocchio davanti ad una croce lignea che fu ritrovata nel 1553 e che oggi è custodita nella chiesa del Santissimo Crocifisso. L’Eremo di Croce Santa è un luogo suggestivo, ricco di storia e di fede. Da questo luogo sono passati santi eremiti, monaci vescovi, missionari inca ferventi asceti.

 

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