Dopo Gangi e Montalbano Elicona, a vincere per la terza volta consecutiva, la competizione che ogni anno mette in vetrina 20 borghi, uno per ogni regione, scelti tra i più belli d’Italia, è stata nuovamente la Sicilia con la bellissima Sambuca di Sicilia. Il paese dell’ agrigentino, che conta meno di seimila abitanti, si è aggiudicato, infatti, il titolo del Borgo dei
Borghi d’Italia, nel corso della trasmissione di Rai3, Alle falde del Kilimangiaro, in onda in prima serata la domenica di Pasqua. Il vincitore della competizione, pensata in collaborazione con l’Associazione Borghi d’Italia, è stata votata dal pubblico attraverso il web-voting. Da quest’anno al voto sul web si è aggiunta anche una giuria formata dall’attrice Anna Kanakis, dal critico d’arte Philippe Daverio e dallo chef
Hiroiko Shoda.
Sambuca di Sicilia, l’annuncio ufficiale
L’annuncio ufficiale della vittoria ha entusiasmato l’intero paese agrigentino, che seguiva dalla piazza su un maxi schermo, la trasmissione Rai. Sambuca di Sicilia, roccaforte situata a pochi chilometri dal mare di Menfi, da Sciacca e dai templi del Parco archeologico di Selinunte, vanta una storia antica, risalente agli anni della dominazione araba. Secondo le fonti storiche a fondarla fu l’emiro saraceno Zabut, che proprio su quella collina decise di costruire il suo castello. Tuttavia della fortezza ormai non c’è più traccia, e su quelle pietre è stata edificata la maestosa Chiesa Madrice, danneggiata dal terremoto del Belice. Intatto è rimasto, invece, il quartiere saraceno, con le sue vie strette, tortuose, arricchite da piccoli cortili e da purrere (cave sotterranee) riportate recentemente alla luce, palesando una pianta urbana che ricalca perfettamente la visione dei centri storici delle città arabe.. “E’ un riconoscimento assai ambito per ogni amministratore e per tutti i cittadini, – spiega il sindaco Leo Ciaccio – ad essere premiate non sono solo le bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche di Sambuca ma il lavoro di un’intera comunità. Il vero impegno inizia adesso. Abbiamo la responsabilità e il dovere di tenere alto il vessillo, di accogliere i turisti nel miglior modo possibile, di incrementare le attività economiche e artigianali e far veicolare l’immagine di Sambuca al di fuori dei confini regionali”. Si dovrà lavorare per accogliere al meglio i turisti e fare visitare il prezioso museo archeologico di palazzo Panitteri, il teatro ottocentesco, i resti di un antico acquedotto romano, la fondazione intitolata a Giambecchina, nome d’arte di Giovanni Becchina, il pittore amico di Guttuso e Leonardo Sciascia, interprete delle lotte contadine. E poi la riserva naturale di Monte Genuardo e le sponde del lago Arancio circondato da pregiati uliveti e rigogliosi vigneti con cantine di primo piano da dove si produce il celebre Nero D’Avola. Vino pregiato da assaggiare con le cosiddette Minni di virgini, il dolce tipico di Sambuca che ha la forma di un seno femminile, composto da pasta frolla, crema di latte, zuccata, gocce di cioccolato, cannella, impreziosito all’esterno dalla diavulina, palline di zucchero colorato.
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