Sulla destra scorgi distintamente la città di Catania, di fronte a te il mar Jonio. Attorno una serie di tracce ripide, un invito alla salita tra rocce e sentieri impervi, tra natura incontaminata e flora e fauna per lo più mai vista prima. Lasciarsi tentare? Il rischio c’è. Ma se si è alle prime armi e si vuole scoprire l’Etna a piccoli passi meglio concedersi un percorso collaudato, già battuto, contrassegnato da precisi indizi (come una bandiera bianca e rossa dipinta su grossi massi o sui rami degli alberi) che ti danno la consapevolezza di essere sulla strada giusta. Siamo sul sentiero conosciuto come Schiena dell’asino,
descritto dagli appassionati di trekking come il percorso più facile da effettuare per ammirare lo spettacolo della Valle del Bove. L’ingresso si trova percorrendo la Strada provinciale 92 dal rifugio Sapienza verso Zafferana, in corrispondenza del primo incrocio (la strada 401 per Pedara). La macchina si può lasciare lì per proseguire, muniti di un corretto equipaggiamento (scarpe da trekking, zaino in spalla con acqua e magari qualche pacchetto di crackers, torcia elettrica, giacca a vento e un cappellino per difendersi dal sole nei periodi estivi), verso la scoperta di un vulcano che ti lascia senza fiato. Da qualsiasi parte lo guardi.
Il percorso iniziale è ritenuto tra i più impegnativi del tracciato, con una
pendenza che supera in alcuni tratti il 10%; il resto del sentiero è in terra battuta senza pendenze elevate. Si prosegue dal punto di partenza verso la Valle del Bove. Il tracciato, vi assicuro, è adatto a tutti. Ti spingi fino a quota 2.250 metri e attorno a te il silenzio è straordinariamente surreale. Intensi i colori. L’orizzonte poi ti regala suggestioni inaspettate: raggiungi la Valle del Bove che diventa tutt’uno col cielo, a tratti hai la sensazione di vedere anche il mare. Due ore circa la durata del percorso andata e ritorno dove ti capita di incontrare turisti, adulti e bambini, appassionati e sportivi. E c’è anche gente come me, semplicemente curiosa di conoscere da vicino l’Etna, di saperne di più, di scoprirlo passo dopo passo. Lasciandosi cullare semplicemente dalle emozioni.
Testo e foto di Alessandro Caristia
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