Budapest, la ridente capitale dell’Ungheria, le cui bellezze paesaggistiche, il patrimonio architettonico, l’ambiente e la sua vita culturale sono tesoro apprezzato da noi turisti, è come se apparisse fiera delle sue ricchezze, della sua storia. Ti offre la possibilità di passeggiare, grazie alle numerose arie pedonali, e di ammirare con serenità le vie del centro urbano e dei suoi quartieri multiculturali.
Ma la città, grazie a un efficiente sistema di trasporti urbani, si può visitare in lungo e in largo. Il congresso Fijet mi ha dato la possibilità di conoscere una terra affascinante come l’Ungheria.
Ungheria. Buda e Pest
Provo a raccontarvi il mio viaggio in Ungheria partendo dal mio arrivo. Tappa obbligata è il Cafè New York realizzato in stile liberty. Una breve passeggiata lungo il ponte delle catene ci permette di passare da Pest a Buda dove possiamo osservare i restanti sei ponti che attraversano il Danubio.
Quel che ti colpisce di Buda sono i grandi spazi verdi occupati da mostre dell’artigianato locale, grigliate di stinchi di maiale, e stand con degustazione di piatti tipici ungheresi accompagnati da varie qualità di vini.
La funivia ti permette di raggiungere la collina di Buda dalla cui sommità si può godere di un panorama mozzafiato e osservare il nastro argenteo del Danubio con i suoi ponti, dal più antico ai più moderni.
Ma Budapest è anche la città delle terme, già conosciute e sfruttate 2000 anni fa dai legionari dell’impero romano, che in quel periodo utilizzavano 14 siti termali. Il più grande complesso termale d’Europa si trova a Pest.
Se si visita Budapest non si può certo tralasciare la visita guidata al Palazzo reale dove si respira, quasi per suggestione, il profumo lasciato dalla principessa Sissi. Proprio all’uscita del palazzo quel che ti colpisce, lungo la riva del Danubio, è un’installazione artistica che racconta un pezzo tragico di storia. Sono allineate le scarpe in bronzo poste sull‘orlo della riva in ricordo dei deportati della grande guerra. Le scarpe erano le uniche cose che restavano dei prigionieri.
Ungheria. Kaloksa
Ed eccoci arrivati a Kaloksa dove abbiamo ammirato la “cathedral library” antichissima biblioteca con 130.000 volumi di pregiati testi antichi che risalgono al quattordicesimo secolo. A Kaloksa facciamo sosta alla fabbrica di ceramiche tipiche, dai colori smaglianti e dalle fantasie floreali che si ritrovano in molti prodotti tipici del luogo. Nella cittadina si può fare tappa al Museo della paprika che spiega molto bene il passato, la cultura e la paprika. La spezia è una coltivazione tipica della zona e ne rispecchia le antiche tradizioni contadine.
Se si parla di natura non si può non citare Bakodpuszta, un territorio di 200 ettari che ci ha permesso di ammirare le mandrie di cavalli nella prateria e l’armonia che si stabilisce durante lo spettacolo equestre tra cavalli e cavalieri. È una zona ricca di tradizioni artigianali dove vengono creati preziosi ricami ungheresi messi a disposizione degli scatti dei turisti.
Ungheria. Pecs
A Pecs visitiamo il quartiere culturale di Zsalna, la fabbrica delle famose porcellane tipiche e il cimitero paleocristiano dichiarato nel 2000 patrimonio culturale dell’umanità, la cattedrale romanica di san Pietro e Paolo, e i molti edifici in stile liberty.
Ungheria. La valigia dei ricordi
Il nostro viaggio si conclude con il ritorno a Budapest dove abbiamo potuto provare l’emozione di una cena in battello, luogo scelto da Fijet per la consegna delle targhe di partecipazione. Un viaggio suggestivo che ci ha permesso di vedere il Palazzo reale in veste notturna e apprezzare le due rive di Buda e Pest illuminate dalle fioche luci della sera. Un’immagine che conserverò nella mia personale valigia dei ricordi.
Scritto da Rosaria Russo
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